Bologna – 25 novembre 2023 – “Accogliamo positivamente l’approvazione in via definitiva del Senato della nuova legge contro la violenza sulle donne. Un’approvazione concessa all’unanimità così come era accaduto nel passaggio alla Camera. E questo è il secondo segnale positivo. La nuova norma innalza le pene relative alla violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Fra le novità: l’anticipo della soglia della tutela penale, puntando sui cosiddetti “reati spia”, e l’arresto in “flagranza differita” in presenza di documentazione video-fotografica. E c’è anche un dispositivo sull’uso del braccialetto elettronico… detto questo vorrei fare alcune osservazioni”:

così Tullia Bevilacqua, segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna, il 25 novembre, in occasione della ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’, ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nell’ormai lontano 1999.

La mia prima riflessione a voce alta riguarda proprio il braccialetto elettronico: non risolve il problema e soltanto nell’ultimo mese si contano due casi di violenza scatenata da persone (una era stata condannata già due volte per violenza sessuale) che hanno rotto il braccialetto elettronico, hanno fatto perdere le loro tracce ed hanno aggredito le loro vittime”: aggiunge Tullia Bevilacqua.

Tutte queste misure non risolvono il problema. Basti pensare al fatto che in dieci anni – dal 2013 ad oggi – diversi governi e parlamentari di ogni colore politico hanno approvato in media un provvedimento all’anno, decreti-legge, disegni di legge, piani antiviolenza e commissioni varie d’inchiesta, per contrastare la violenza sulle donne e nonostante questo ci troviamo di fronte a questo stillicidio: 106 donne uccise in Italia dal 1° gennaio fino al 21 novembre 2023, ogni tre morti violente, una riguarda donne uccise da un marito, un convivente o un fidanzato. In Europa la violenza rappresenta la prima causa di morte delle donne nella fascia di età tra i 16 e i 50 anni e nel mondo una donna su cinque ha subito nella sua vita una qualche forma di violenza. E queste statistiche rappresentano soltanto la punta dell’iceberg”: elenca il segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna.

E, infine, Tullia Bevilacqua, che sollecita norme più severe per far espiare la pena ai colpevoli, chiude aggiungendo una proposta: “A nostro parere è necessario inasprire le pene – oltre a intensificare le misure preventive e contenitive – e riconoscere anche il duplice omicidio se la vittima è una donna in stato di gravidanza. Chiediamo che questa proposta diventi norma anche a livello nazionale”.

Questo intervento di Tullia Bevilacqua riassume le proposte analizzate e condivise in seno al direttivo regionale di Ugl Emilia-Romagna riunitosi a Bologna sabato 25 novembre in mattinata.