Bologna – 9 aprile 2025 – Pubblicata pochi giorni fa la relazione annuale sull’attività ispettiva dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro con dati relativi al 2024.
Complessivamente, su scala nazionale, a fronte di 139.680 verifiche ispettive effettuate, sono state accertate 83.330 violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e sono state disposte 15.000 sospensioni delle attività imprenditoriali, con 200 milioni di contributi previdenziali e 20 milioni di premi assicurativi evasi recuperati dalle autorità.
“Il tasso di irregolarità delle aziende ispezionate raggiunge il 74%, in aumento del 2% sull’anno precedente (il 2023). In Emilia-Romagna a fronte di 6.935 ispezioni complessivamente definite sono risultate riscontrate 4.856 irregolarità così divise per settore produttivo: 265 agricoltura, 551 industria, 1.191 edilizia e 2.844 terziario. Con una percentuale complessiva regionale del 70,0%. Gran parte delle irregolarità nel settore costruzioni, nelle attività servizi alloggio e ristorazione, nelle attività manifatturiere ma anche in agricoltura, silvicoltura e pesca. Questo è il quadro della situazione, sempre commisurato all’organico proposto all’ attività ispettiva che, lo abbiamo detto più volte, andrebbe rafforzato”: così in una nota Tullia Bevilacqua, segretario regionale del sindacato Ugl Emilia-Romagna.
“Il problema del lavoro irregolare è emerso in questi giorni in un distretto molto importante dell’economia regionale. Militari della Guardia di Finanza di Forlì-Cesena e funzionari dell’Ispettorato del Lavoro di Rimini Forlì-Cesena hanno scoperto nove lavoratori in nero durante controlli in aziende terziste che operano nel distretto del mobile imbottito. Accertati reati molto gravi come l’assunzione di lavoratori stranieri privi di regolare permesso di soggiorno, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, e violazione delle misure igienico-sanitarie. Segno che nonostante protocolli e verifiche la piaga del lavoro irregolare in questo settore è ben lungi dall’essere estirpata”: commenta Tullia Bevilacqua.
Che fare, dunque?
“L’ Ispettorato Nazionale del Lavoro, più di due anni fa, ha piazzato l’Emilia-Romagna al primo posto per numero di lavoratori vittime delle violazioni accertate, prima ancora di regioni come Lombardia, Lazio e Campania. Segno che c’è ancora molto da fare sul versante della sicurezza e della regolarità nei luoghi di lavoro. Che fare per risolvere il problema? Intensificare i controlli, implementando uomini e mezzi degli organismi ispettivi, agire sulle aziende con la doppia leva premiale/sanzionatoria, ed anche risolvere un paradosso nell’attività di vigilanza: è necessario programmare e coordinare ulteriormente l’attività di intelligence e verifica, per evitare la sovrapposizione di interventi ispettivi e dare priorità agli accertamenti in aree dove le violazioni hanno già evidenziato situazioni particolarmente gravi”: conclude il segretario regionale del sindacato Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.