Bologna – 24 novembre 2025 – “Affrontiamo il tema della violenza contro le donne con una doppia interpretazione. La lettura del fenomeno in chiave materiale e psicologica in famiglia e nelle società, ma anche nel mondo del lavoro, perché non esistono soltanto i maltrattamenti fisici, ma anche la violenza fattuale che perpetua una disparità uomo-donna, soprattutto nella partecipazione delle donne al progresso economico e nel divario retributivo. Sì, perché nonostante l’Italia abbia migliorato la sua posizione nel Global Gender Gap Index, rimane sotto la media europea. E registriamo un vistoso divario in termini di occupazione (con un tasso femminile sempre significativamente inferiore a quello maschile), discriminazioni in stipendi e progressioni di carriera, con le donne sottorappresentate nelle posizioni dirigenziali”: lo ricorda Tullia Bevilacqua, segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna, in occasione della ricorrenza del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
“L’Emilia-Romagna, purtroppo, continua ad essere nella parte alta della triste classifica nazionale dei femminicidi e l’attività dei centri antiviolenza in regione resta sempre intensa, così come aumentano – lo dicono le statistiche, non si tratta di opinioni – i cosiddetti reati da codice rosso, con un sempre maggior numero di denunce per il reato di maltrattamenti in famiglia, entro le quali particolarmente accentuato è l’aumento di denunce da parte di donne straniere appartenenti a Paesi extra Ue”: continua il suo ragionamento Tullia Bevilacqua.
“Nel 2025 l’Italia, per colmare un vuoto giuridico e riconoscere la specificità delle violenze di genere, ha compiuto una svolta normativa di rilievo, introducendo nel codice penale il reato di femminicidio, punito con l’ergastolo, laddove fino a ieri il fenomeno veniva inquadrato soltanto come omicidio aggravato. Ma la questione non si può dire risolta. Tolto l’ergastolo ostativo (che si applica soltanto a reati gravissimi, come quelli di mafia, terrorismo o sequestro di persona) la prassi ci ricorda che per l’ergastolo comune l’ordinamento prevede la possibilità di ottenere misure alternative, benefici, e possibilità di accedere a permessi premio, semilibertà e liberazione condizionale che può arrivare a 21 anni in caso di buona condotta. Dunque, nemmeno l’ergastolo si può considerare un deterrente serio per arginare la piaga dei femminicidi”: ravvisa il segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna.
“E, poi, vorrei nuovamente rimarcare il problema della violenza fisica e psicologica contro le donne e le molestie nei commenti inappropriati o le proposte sessuali negli ambienti di lavoro. Un fenomeno che il 42% delle lavoratrici ha subito direttamente o come testimonianza, secondo i dati Inail. E prendiamo atto che la violenza di genere è un fenomeno imponente, in allarmante crescita, anche in Emilia-Romagna. Dunque, la strada è ancora lunga per diffondere una vera consapevolezza e stimolare il cambiamento e la difesa dei diritti essenziali delle donne”: afferma Tullia Bevilacqua.
“Da parte nostra come sindacato, possiamo garantire la massima attenzione e il nostro impegno quotidiano per tutelare chi vive situazioni a rischio e diffondere la consapevolezza sul problema con interventi pubblici e workshop mirati. Riteniamo, però, che – al di là di aumentare in uomini e mezzi le istituzioni deputate al controllo e alla sicurezza dell’ordine pubblico – sia necessario anche rafforzare l’informazione pubblica sui servizi offerti dal numero nazionale antiviolenza e antistalking 1522 e dai Centri territoriali antiviolenza. Dobbiamo sostenere il sistema a supporto delle donne per la fuoriuscita dalla violenza, ricordando che nella nostra regione esistono a livello locale le reti di professioniste pronte ad accogliere ogni storia delle donne maltrattate o violentate, costruendo percorsi personalizzati di libertà e autodeterminazione”: rimarca Tullia Bevilacqua.
“Perché fondamentale, in ogni percorso di rinascita e salvezza personale, è la consapevolezza. Molte donne non si percepiscono come vittime di violenza, soprattutto in assenza di segni fisici. Per questo bisognerebbe mettere in luce tutte le forme di violenza, psicologica o morale, e anche la possibilità di parlare con qualcuno anche solo in caso di dubbio. Il nostro sindacato, vicino ai lavoratori, anche come centro di ascolto, è pronto a fare la sua parte, come ha sempre fatto”: conclude il segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.