Bologna – 24 settembre 2024 – Venerdì 27 e sabato 28 settembre 2024 l’Ugl scende in piazza, in tutta Italia, ed anche in Emilia-Romagna, con l’iniziativa “100 Piazze per l’Equità e lo Sviluppo” per una Finanziaria Sociale basata su: aumenti di stipendi e pensioni, sostegno a famiglia e lavoro, e per uno stop alle stragi sul lavoro.
“Presenteremo le nostre proposte a cittadini e lavoratori in tutti i capoluoghi di provincia dell’Emilia-Romagna. Sarà una mobilitazione nazionale e locale per sensibilizzare il governo alle richieste del nostro sindacato. Vorremmo orientare la prossima Legge di bilancio che il Parlamento dovrà approvare entro il 31 dicembre 2024 alle misure sindacali che più ci stanno a cuore. Ovvero, in tema di stipendi e pensioni, chiediamo: il taglio del cuneo fiscale e la riduzione delle tasse sul lavoro; la detassazione su welfare contrattuale e produttività; incentivi alla partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa; la riduzione della tassazione sugli aumenti contrattuali; e la rivalutazione degli assegni pensionistici”: elenca Tullia Bevilacqua, (nella foto) segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna.
“Come Ugl chiediamo di sostenere famiglie e lavoro, attraverso: l’adozione del quoziente familiare; sgravi per l’assunzione di donne, giovani e categorie svantaggiate; il sostegno al reddito delle famiglie disagiate; e più investimenti su scuola, sanità e politiche sociali”: aggiunge Tullia Bevilacqua.
“E, poi, nelle piazze dell’Emilia-Romagna porteremo la nostra battaglia contro le morti e gli incidenti sui posti di lavoro. Una battaglia che si vince soltanto aumentando personale di controllo, risorse in formazione e interventi per la sicurezza”: spiega il segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna.
“Le nostre proposte sono ispirate dall’intento di rafforzare le misure orientate al benessere collettivo. Non chiediamo l’impossibile, ma soltanto quanto necessario e raggiungibile se guardiamo al progresso della nostra economia e della nostra società con senso di responsabilità. All’insegna del bene collettivo. Oggi giorno, nei nostri territori, attraverso l’osservatorio particolare di un sindacato, vediamo gli effetti della crisi, della speculazione sui prezzi e di un mercato globalizzato che si nutre anche di lavoro nero e grigio e di sfruttamento salariale. Dunque, chiediamo una risposta al governo e siamo sicuri che saprà ascoltare chi, come noi, vive quotidianamente le difficoltà del Paese e di chi vi vive e lavora”: conclude Tullia Bevilacqua.